Cooperazione nell’omicidio colposo del figlio per la madre che non lo tiene per mano mentre attraversa la strada
Deve ritenersi colpevole per cooperazione nell’omicidio colposo del figlio, investito mentre attraversava la strada, la madre che non ha adottato le dovute cautele, ad esempio tenere per mano il bambino durante l’attraversamento.
Corte di Cassazione, Sez. IV, 28/06/2018, n. 29505
La fattispecie
La Corte d’Appello di Messina confermava la sentenza del Tribunale di Messina, con la quale G.M.L. veniva condannata alla pena di mesi otto di reclusione, per il reato p. e p. dall’art. 113 c.p. e art. 589 c.p., commi 1 e 2, perché, in cooperazione colposa con L.R.G., il quale, circolando a bordo della sua autovettura, urtava il minore R.M. mentre egli stava attraversando la strada, cagionandogli gravissime lesioni cranio-encefaliche da cui derivava poi la morte del figlio dell’odierna imputata, contribuiva a cagionare tale evento.
L’imputata proponeva ricorso per cassazione.
La Suprema Corte
Nel caso in esame, chiariscono i giudici di Cassazione, non può revocarsi in dubbio la ricostruzione operata dalle sentenze di merito, neppure il ricorso è dotato dei richiesti requisiti di specificità è pregnanza: infatti, non è ammissibile considerare quale causa interruttiva del nesso causale l’incidente occorso al minore durante l’attraversamento della strada, dovendosi, al contrario, considerare l’evento come realizzato in cooperazione colposa fra la conducente del veicolo e la madre.
Gli Ermellini, pertanto, hanno ritenuto l’odierna imputata, madre del minore, responsabile del reato a lei ascritto in quanto, avendo omesso di esercitare la necessaria vigilanza sul figlio all’atto dell’attraversamento della strada, dunque avendo omesso di porre in essere le dovute cautele nella predetta fase di attraversamento, come quella di accertarsi previamente che non provenissero veicoli e, soprattutto, quella di tenere per mano il figlio, non impediva il verificarsi dell’evento, che aveva l’obbligo giuridico di impedire, ricoprendo la massima posizione di garanzia sulla vittima, bambino di appena tre anni
Conclusione
La Corte di Cassazione, pertanto, ha dichiarato il ricorso inammissibile, poiché, come correttamente affermato dai Giudici del merito, deve ritenersi colpevole per cooperazione nell’omicidio colposo del figlio, investito mentre attraversava la strada, la madre che non ha adottato le dovute cautele per prevenire l’evento.